Adottare un figlio…
All’inizio è solo un Pensiero, che a poco a poco diventa ricorrente, fino a trasformarsi in Desiderio. E poi è un desiderio che si colora di Sogno.
Ma sognare non basta, ed ecco che si decide di affrontare il lungo percorso necessario per realizzare il sogno. Predisporre la documentazione, incontrare chi ci accompagnerà lungo il cammino. E poi attendere.
L’Attesa è un momento difficile, ma importante: plasma, rende forti, a volte sfianca, ma chiarisce i dubbi e le scelte operate.
Arriva il momento dell’Incontro.
È il momento che non si scorderà più. È il momento del parto.
Per la prima volta vedi gli occhi di tuo figlio e sai da subito con certezza che vi apparterrete per sempre.
E dopo la Vita: la crescita, le amicizie, la scuola, l’adolescenza, le gioie immense, i successi e le cadute, l’ansia, la paura…
Adottare un figlio è anche lasciarsi adottare da lui.
Un incontro di Persone che nasce da una scelta intima, e che presto rivela la sua valenza sociale. Perché quella tra genitori e figlio non è certo l’unica relazione che si instaura, ne scaturiscono molte altre: con altre famiglie, con chi ci è accanto nei diversi luoghi del quotidiano.
Accogliere un figlio che ha bisogno di una famiglia è segno concreto e tangibile di cura verso la fragilità, oltre i legami di sangue, oltre la cultura e i tratti somatici differenti.
L’adozione dice che generare un figlio è prima di tutto Accoglienza, Cura, Amore.
Da queste convinzioni unanimi è nata l’associazione «Famiglie Adottive Alto Vicentino» (FAAV): un gruppo di famiglie adottive che hanno sentito il bisogno di condividere queste scelte, e di trovare tempi per confrontarsi, occasioni per riflettere, e crescere, e sostenersi reciprocamente.
Ne fanno parte famiglie che hanno adottato da molti anni (qualcuno è diventato nonno), famiglie che da poco hanno appeso il fiocco rosa o azzurro e famiglie che attendono. Insieme.
FAAV organizza incontri formativi, gruppi di auto/mutuo aiuto, momenti di ritrovo e di festa.
Nata nel 2002 l’associazione, in occasione del proprio decennale, ha sentito il bisogno di lasciare una traccia del cammino percorso, per rileggere la propria storia e offrire anche ad altri la ricchezza che ne è scaturita.
Grazie all’amica Costanza abbiamo conosciuto Cristina Bellemo, abbiamo letto i suoi libri e sentito che la sua sensibilità e la sua capacità di tradurre in parole scritte un vissuto potevano essere la via per realizzare il nostro desiderio. L’associazione ha dunque chiesto a lei di percorrere con noi questa strada, fino alla creazione di un libro. Perché un libro è una risorsa a disposizione di tutti, discreto, umile, regala la preziosità del racconto dell’esperienza, dei sentimenti e delle emozioni, della vita.
Ed ecco Fammifamiglia!
L’associazione Famiglie Adottive Alto Vicentino è grata a Cristina perché si è messa in ascolto e ha saputo cogliere in modo vero e profondo l’essenza che rende viva e ricca l’associazione, perché ha accettato di camminare lungo lo stesso sentiero, accogliendo con autenticità ciascuna famiglia. È grata a Gioia Marchegiani, perché ha proposto attraverso le sue illustrazioni un viaggio in sintonia con le parole di Cristina, e lo ha fatto con tanta delicatezza e tenerezza.
Ludovica Sartore
presidente dell’associazione «Famiglie Adottive Alto Vicentino»